martedì 30 giugno 2009

Bread & BUTTER

Domani inizia la settimana della moda. E con essa Il Bread&Butter, tornato in sede berlinese dopo qualche anno di latitanza. Un pò come a Milano ma più allucinati e sporchi, si vedono deambulare per le strade modelle, ma soprattutto modelli, che mi fanno un pò sorridere perchè mi torna sempre in mente quello sketch dei Griffin dove Kate Moss è talmente magra che rischia di sparire tra le fessure del parquet, e dopo viene spazzata via dal vento come una foglia secca.
Comunque questi caratteristici personaggi abbondano anche in tempi non sospetti nella zona dove lavoro, complice l'abbondante presenza di negozi tendenza e ristorantini vega-etno-omo-macrobiotici. E Se passando davanti ai primi un pò soffro dentro (sono una povera stagista squattrinata), dei secondi faccio volentieri a meno... Ed ora capirete perchè nel titolo ho scritto BUTTER, con delle belle letterone maiuscole. Verso le quattro, in ufficio, noi facciamo merenda.







...Se non ho ancora messo su una dozzina di chili è probabilmente perchè cammino. Faccio chilometri e chilometri ogni giorno, per respirare e riempirmi il cuore il più possibile di questa città, insieme sgraziata ed accogliente, saggia ed un pò matta come un nonnetta arzilla che in gioventù ne ha combinate di tutti i colori. E mai come in questo periodo lussureggiante e jazz, con i suoi parchi immensi e i sassofonisti agli angoli delle strade. Qualche sera fa sono stata al cinema all'aperto, nel cuore del Volkspark Friedrichshain; una coperta, erbetta verde, una bottiglia di vino. Inevitabile ancora una volta fare un paragone con l'Italia, dove se penso al raggiungere un cinema al centro del Sempione mi vedo già rapinata dopo 50 metri, se non sono stata ancora divorata dagli zanzaroni geneticamente modificati. Non mi fraintendete. Io le voglio bene, a Milano. però ecco, del Negroni per un pò posso anche farne a meno.

E questa è per farmi perdonare.


Ciao a tutti, belli e brutti

3 commenti:

  1. mi fanno gentilmente notare che PO' si scrive con l'apostrofo. Chiedo umilmente perdono per la mia grammatica, violentata da anni di ESSEEMMEESSE.

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  2. che ti verrò a trovare, in un modo o nell'altro, ormai è una certezza.

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  3. ... mi piace pensare a Berlino come "una nonnetta arzilla che in gioventù ne ha combinate di tutti i colori"

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